"Un contemporaneo di Leonardo da Vinci, il novelliere Matteo Bandello, che era allora aggregato al convento come frate novizio, racconta che spesso Leonardo, già di buon mattino, saliva sull'impalcatura, non deponendo il pennello fino all'imbrunire e non pensando né a mangiare né a bere. Poi passavano giorni senza ch'egli mettesse mano al dipinto, indugiando talvolta ore e ore davanti ad esso e contentandosi di esaminarlo entro di sé."
A leggere questo resoconto su Leonardo, viene da chiedersi cosa risponderebbero alle mogli certi mariti che, fermandosi per dei generosi quarti d'ora ad ammirare una parete a metà dell'imbiancatura, si sentono dire: "ma che cazzo stai guardando?" oppure, dopo avere trapiantato i pomodori: "crescono prima se stai lì a fissarli?".
Ecco, con ogni probabilità la cultura serve giusto a questo: ad avere qualcosa da rispondere a nostra moglie quando viene a militarizzare la nostra stanza bianca mentale. Vi pare un lusso da poco poter dire: "cara, forse non sai, ma... un contemporaneo di Leonardo da Vinci, il novelliere Matteo Bandello..."
(anello di difesa intorno alla stanza bianca)