Da bambino ero molto affascinato dalla pubblicità (ero piccolo in una di quelle famiglie in cui "dopo carosello vai a letto").
In seguito non disprezzavo neanche gli spot delle tv commerciali, (se erano buffi...) tipo "urrà!" (oggi sarebbe accusata, giustamente, come minimo, di incoraggiamento al bullismo).
Da ragazzo provai a inventare degli spot e ne sottoposi uno a un amico "col contatto". Mi fu detto che associavo al prodotto una cosa negativa e la mia idea quindi non andava bene. Due o tre anni più tardi vidi la mia idea realizzata quasi identicamente, solo con un pizzico di ironia in più; una coincidenza, credo...
Poi rimasi colpito leggendo Andy Warhol secondo cui le idee buone si trovano SOLO negli spot, tra le noiose sequenze dei telefilm cliché.
Con mia figlia, per ore sull'altalena (senza dondolare), aggrappati alle corde, gestivamo la conduzione del tg del nostro network: telebaubau (ci passavamo la linea). Ogni tanto inserivo gli spot dei prodotti "criccacacca"... tutti costruiti in pura fibra di cacca. Quando arrivavo alla "giaccacacca" a vento, non smetteva più di ridere (la giacca era sì biodegradabile, ma puzzava terribilmente).
Volevo che crescesse smalizata divertendosi a giocare coi linguaggi di quelle fantastiche bugie, tra toni enfatici e accessori impossibili. Mi piace pensare che sia stato il suo carosello...

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