“Bambini che provano armi vere e studenti in visita nelle basi da guerra”.

(Il Fatto quotidiano - articolo a margine della pagina).

Se solo ci fosse una piattaforma neutrale (cioè depurata dal "marketing strategico" personale e conto terzi), per dirci apertamente cosa pensiamo di una cosa del genere e "accordarci" sul da farsi... (anche niente se, anziché essere una "non-scelta" la facessimo diventare una scelta consapevole). Invece, che sia qui o altrove, tutto passa come un implicito e continuo plebiscito. Magari qualcuno più "indipendente" metterà "😢" (a dire il vero non ricordo neanche se c'è) e poi l'uno e gli altri passeremo a: "Interpreta il tuo partner. Ecco la rassegna del segni zodiacali più ingestibili". Ma si può avere tutto nello stesso calderone e tutto sullo stesso piano? Qualche informato o informatico che abbia trovato un modo di depurare la socialità digitale da questo meccanismo - o abbia almeno mitigato questo livellamento dell'indignazione - c'è? (Io migro subito). Poi, la sinistra di metà anni '80 su una cosa del genere avrebbe fatto come minimo un referendum. Senza volere essere critico per principio, mi riportate, anche in privato, delle interrogazioni parlamentari al riguardo? Oppure tutto si consuma nella polemica social "usaegetta" e intanto continuiamo a mettere le armi in mano ai bambini?
Io non ho parole...
 
 
 

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