Qualche giorno fa parlavo con delle colleghe (brave e simpatiche) e, nel considerare alcune successioni di avvenimenti nella loro e nella mia vita, loro sostenevano: "però qualche disegno nell'esistenza di ognuno sembra proprio che ci sia".
Io volevo dire la mia opinione, ma c'era poco tempo (maledetta campanella!).
Come molti, ho sempre amato (forse troppo), da ragazzo il "carpe diem" , la filosofia del cogliere l'attimo... di cui tutti conosciamo il fascino e il significato e che è moltissimo.
Ma, poi cosa abbiamo?
Ho un certo interesse per ciò che è riferito al "famoso" effetto farfalla (il battito d'ali che ha luogo qui, crea, dopo una lunga catena di eventi, un tornado in Messico).
Poi?
Mi ha sempre affascinato una cosa Junghiana, il concetto di sincronicità (una coincidenza non causale tra due fatti, di cui uno oggettivo, che abbia però, in più, un'implicazione simbolica e culturale; per esempio: una cicogna che si posa sul balcone dell'ospedale poco prima che ci dicano che diventeremo genitori).
Poi?
Nel tempo sono stato folgorato dal concetto di coazione a ripetere, (un atteggiamento in cui rivivi e riapplichi nel presente schemi dolorosi nati a causa di un trauma o un rapporto passato), coazione per la quale, spesso, non si vede che la crisi del momento è, o potrebbe essere, l'inizio di una nuova fase, giacché ancora vivi la precedente.
Poi?
Il "fino alla morte".
Lao Tsé ne "L'arte della guerra" sostiene: "se dovrai schierare i tuoi uomini in una battaglia in montagna, assicurati che siano collocati a monte e non a valle", si scopre poi, leggendo, che la ragione sta nel fatto che, dovendo arrampicare per tentare la fuga, essi combatteranno senza mai arrendersi, fino alla morte (lo so, una cosa abbastanza agghiacciante).
Ecco, volevo dire alle colleghe, e l'altro giorno per premura non mi spiegavo bene, che secondo me viviamo una vita di scelte (e spesso purtroppo di non scelte), che, al netto delle coazioni a ripetere ("mi punisco per tutta la vita perché io sono sopravvissuto a +++++++, che non ce l'ha fatta" ), è un grande calderone fatto di: un certo numero di cause ed effetti (prendo il titolo, partecipo al concorso, divento insegnante); poi, variabili infinitesimali e imprevedibili (effetto farfalla) che spostano il risultato anche di un milione di km (vado all'orale in abito damsiano stracciato, il presidente di commissione è più stracciato di me e mi chiede quasi solo roba damsiana, passo col massimo dei voti e le poche supplenze saltuarie dei miei presupposti diventano il lavoro del sostentamento - con tutti i conseguenti rimpianti sulle cose belle ma precarie che potevano essere); poi, sempre nel calderone, le questioni irrinunciabili, il "fino alla morte" di Lao Tsé: ("mmmm... non importa quanto ci vorrà, il mio percorso di studi deve assumere un significato - però vero, non un'autoproclamazione di qualche tipo); e poi? l'attimo da cogliere, che ci sposta anch'esso di un milione di chilometri: (nel momento fuggente) "Ehm... Rossana, ci prendiamo un caffè?".
Ecco, semplificando un bel po', la vita per me è "solo" questo (ma c'è anche il granchio blu, le barzellette sui carabinieri, la tv spazzatura, le bollette, poi le bollette e infine ancora un po' di bollette...).
E il disegno?
Secondo me il disegno non c'è (e neanche il disegnatore), c'è una cosa più semplice e bella (pur nella sua contingenza): un po' di poesia nella vita di tutti noi.
Per essere precisi basta chiedere a quel padre in sala d'attesa che ha visto un airone, un bellissimo airone, che per lui era, è, sarà e resterà per sempre una cicogna, poco prima che suo figlio nascesse.
Infine, amiche mie, una cosa da maestro... secondo me, tutto questo lo troviamo raccolto, in piccolo, nel posto più improbabile a cui potremmo pensare:
gli scacchi.
C'è, dentro gli scacchi, tutto questo, credetemi, voi che non ci giocate ancora. Anche la poesia c'è, lo giuro.
Anzi se ogni tanto vi va di fare una partita (dal vivo, oppure online) , si potrebbe viverla insieme, chiacchierando rigorosamente solo delle mosse: avremmo fatto bene quella volta a partire subito all'attacco?
In foto un airone bianco maggiore.

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